Quando la primavera bussa alla porta, e attenzione, non aspetta il 21 di marzo, è inevitabile trovarsi a fare i conti con una sensazione di spossatezza che inizia fin dal mattino con una sonnolenza assolutamente fuori dal comune.

Perché ogni anno, poco dopo febbraio, siamo avvolti da questo torpore seducente che ci invita a stare sotto le coperte qualche minuto in più, o ci spinge ad appisolarci durante il giorno?

La risposta, come quasi sempre accade quando parliamo di salute e benessere, risiede nel campo endocrinologico e circadiano o, per meglio tradurre, è sottoposta alle variazioni ormonali e alla spinta energetica che riguarda l’orologio biologico del corpo, costretto a tararsi su una giornata che manifesta progressivamente più ore di luce.

Quando in maniera graduale le ore del giorno si allungano siamo tenuti a produrre più insulina e cortisolo e meno melatonina. Fondamentalmente questo provoca la sensazione di aver bisogno di più riposo e ci “taglia le gambe”.

Anche i livelli di rennina variano: a farne i conti sovente sono anche gli sbalzi pressori (ne hanno esperienza le persone che soffrono di ipertensione o chi, in questo periodo, sente la testa girare più spesso del solito).

Questo fenomeno fisiologico, che si manifesta nei continenti che sono suscettibili alle 4 stagioni (5 per la medicina tradizionale cinese), ci fa avvertire anche un senso di fame maggiore. Più appetito e svogliatezza spesso sono anche aggravati da una alimentazione invernale che ci ha visti alle prese con menù corroboranti più grassi, dolci, e proteici. È un dato statistico: in inverno si mangiano più salumi, formaggi, dolci, grassi, e cibi cotti a lungo, procedura che alza l’indice glicemico delle ricette e ci fa produrre più insulina aumentando così un appetito già di per sé notevole. Per chi è vegano il discorso non cambia nonostante alcuni alimenti siano differenti. Dopo circa tre mesi trascorsi più o meno consapevolmente a nutrirci con apporti calorici sbilanciati dobbiamo anche fare i conti con i chili in più: di fatto la primavera è il periodo in cui si ricorre maggiormente alle diete ipocaloriche.

Come contrastare questi sintomi fastidiosi che insorgono, dunque? Sicuramente questo è il periodo dell’anno in cui, più di altri, ha senso utilizzare un’alimentazione detossinante avendo un occhio di riguardo soprattutto verso gli ortaggi che consumiamo. Il tarassaco, alcune erbe spontanee commestibili, i fiori freschi della primula, della malva e della viola, cosiddetti eduli, i carciofi, i porri, i cardi, gli agretti, i primi asparagi, senza dimenticare il cavolo nero, le rape bianche, la scorzonera e i ravanelli, sono reperibili con grande facilità, basta solo acquistarli e consumarli adeguatamente. Scegliere di mangiare pomodori, zucchine, o fagiolini, in questo periodo è davvero un peccato! Le sostanze contenute nei prodotti che la terra ci offre in questa stagione offrono i benefici di una terapia fitologica e minerale che, se usi gli integratori, puoi solo in parte soddisfare. Con questa affermazione deluderò sicuramente gli appassionati di alimentazione astronautica, o pseudo-sportiva, che sono convinti che con tre pillole al giorno e qualche cucchiaio di polveri o liofilizzati si possano ottenere gli stessi risultati di un’alimentazione fresca e mirata.

Ma non basta mettere in tavola un buon contorno quando le pietanze sono sbilanciate e la giornata è punteggiata dal consumo di svariati dolciumi. Considera che il corpo ha un funzionamento meccanico e uno biochimico che vanno sostenuti e rispettati al fine di ottenere prestazioni più efficienti. Allenarsi in palestra senza modificare la propria alimentazione è praticamente inutile! Per avere un quadro d’insieme più ampio ti suggerisco di leggere il mio libro Un sorso e un morso e/o di richiedere una consulenza alimentare personalizzata. Consumare fra le 2500 e le 3300 kcal al giorno è un dato di fatto nettamente in contrasto con le esigenze del nostro metabolismo: una donna dovrebbe genericamente stare entro le 2000 kcal e un uomo entro le 2400!

LEGGI L’ANTEPRIMA di UN SORSO E UN MORSO

CONOSCERE LE VIRTÙ DEGLI ALIMENTI TI PERMETTE DI AUTOGESTIRTI

Nella sezione qui sotto trovi dei suggerimenti che riguardano i prodotti vegetali utili per la gestione della stanchezza accumulata durante gli ultimi mesi.

Ogni alimento o pianta officinale ha precise virtù che possono essere adoperate o evitate per trarne vantaggio.

Scoprirai alcuni trucchi per contenere e modulare le risposte fisiologiche del tuo corpo. Il mio elenco non sostituisce i consigli del naturopata di fiducia; pertanto, chiedi sempre una consulenza personalizzata capace di tener conto delle tue specifiche necessità.

ALIMENTI DIAFORETICI  E DEPURATIVI

Sono diaforetici quegli alimenti che inducono sudorazione. Sono perfetti per stimolare la funzione del nostro terzo rene, ovvero la pelle, che è l’organo più esteso del corpo. Stimolano l’attività delle ghiandole sudoripare agendo sui loro nervi e sui centri nervosi che ne controllano l’attività e consentono di eliminare tossine microbiche dannose per l’organismo.

Offrono un’importante valvola di sfogo per gestire la febbre alta abbassando la temperatura corporea e, in determinati casi, anche la pressione sanguigna; inoltre sono ovviamente da evitare quando si soffre di vampate di calore nella fase menopausale.

Per le loro caratteristiche vengono quindi definite antifebbrili, febbrifughe e sudorifere. Le piante officinali più note sono:

  • tiglio;
  • camomilla;
  • menta;
  • sambuco;
  • eucalipto;
  • centaurea;
  • genziana;
  • salsapariglia;
  • rododendro.

Fra gli alimenti, le spezie e le erbe da cucina troviamo:

  • il rafano;
  • lo zenzero;
  • il peperone;
  • il porro;
  • la cipolla;
  • numerose spezie tra cui noce moscata, chiodi di garofano e cannella;
  • il basilico (solo in stagione);
  • il timo;
  • il rosmarino;
  • l’aglio;
  • il cardamomo;
  • la mostarda;
  • l’erba cipollina.

GLI ALIMENTI DIURETICI

Anche questi alimenti favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso in quanto agiscono sull’apparato urinario aumentando il volume e/o il numero delle minzioni.

Le piante officinali diuretiche più note sono:

  • gramigna;
  • sambuco;
  • ginestra;
  • ribes nero;
  • alchechengi;
  • frassino;
  • erica;
  • uva ursina;
  • ginepro;
  • verga d’oro;
  • fagiolo (baccelli);
  • equiseto;
  • cumino;
  • celidonia;
  • betulla.

Fra gli alimenti e le spezie con funzione diuretica troviamo:

  • limoni;
  • arance;
  • pompelmo;
  • ananas (solo fresco e consigliato a chi lo può consumare appena raccolto);
  • mela;
  • peperoncino;
  • curry;
  • pepe;
  • zenzero o wasabi;
  • cavolo;
  • finocchio;
  • cavolo rosso;
  • cicoria;
  • porro;
  • asparago;
  • zucca;
  • cipolla;
  • pomodori (solo in stagione);
  • sedano;
  • pastinaca o ravanello.

Prova a mettere in pratica alcuni dei suggerimenti contenuti in questo articolo e presto la sonnolenza mattutina diminuirà progressivamente insieme all’appetito smodato. Trovi alcune ricette simpatiche nell’articolo RICETTE DI PRIMAVERA

CATERINA CIVALLERO Consulente alimentare, facilitatrice in Psicogenealogia junghiana, scrittrice

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