Con grande piacere annunciamo la riedizione del libro IL MIO GEMELLO MAI NATO
Abbiamo apportato una revisione al testo per attualizzarlo: nuove recenti scoperte ci hanno permesso di incrementare il nostro già dettagliato lavoro di ricerca migliorando la dinamica fra i capitoli e le sezioni dedicate agli atti di guarigione.
Siamo certe che il nostro pubblico saprà apprezzare il nostro lavoro capillare. Auguriamo a tutti i lettori di poter usufruire la meglio delle informazioni contenute in questa nostra nuova opera.
La straordinarietà delle gravidanze gemellari è tutt’altro che rara.
Si stima che una buona parte delle gestazioni cominci come gravidanza gemellare che terminano con la nascita di uno solo degli embrioni.
Le implicazioni psicologiche di questo fenomeno, conosciuto anche come la Sindrome del Gemello Scomparso (Vanishing Twin Syndrome) sono innumerevoli.
A oggi sempre più esperti si impegnano in tale direzione per meglio comprendere, e poi supportare, i sintomi e le dinamiche generate dal rapporto con il proprio gemello.
Lo incontriamo in utero, sperimentiamo l’inesorabile distacco, e lo cercheremo per tutta la vita al fine di completarci interiormente.
La Sindrome del Gemello diventa la nostra storia di vita: insieme, grazie a quattro magnifici libri, scopriremo le tappe del percorso che permettono di integrare la sua mancanza.
Durante la gestazione viviamo la nostra vita di embrioni in condivisione energetica e fisica con un fratello gemello e poi al termine della gravidanza nasciamo soli: cosa accade nel nostro primo nido di vita che ci porta infine a nascere soli?
L’ipotesi è che Madre Natura, durante il concepimento, favorisca il manifestarsi di più di una forma di vita come se avesse a cuore di portare a compimento il miracolo della nascita… e per avere garanzia di successo potrebbe dispensare questa facoltà a più di un bottone embrionale, come a voler ingaggiare una collaborazione biologica nel raggiungere il traguardo.
Questo atteggiamento risponde a una necessità di vita: la sopravvivenza della specie. E poiché nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, come afferma il ferreo postulato di Lavosier, nel caso della Sindrome del gemello che per noi non scompare, ma resta! ci siamo chieste: dove va a finire il gemello che non nasce?
I testi della nostra collana LA SINDROME DEL GEMELLO ti accompagneranno alla scoperta della risposta. Leggi qui l’anteprima.
Per provare a “sentire” se siamo collegati in qualche modo alla “Sindrome del Gemello che Resta” possiamo osservare il nostro modo di comunicare e vivere: attraverso sogni, disegni, scritti, composizioni o altre manifestazioni artistiche che, riletti alla luce di questa teoria, sono validi indicatori emotivi per valutare se nel nostro inconscio troviamo inconfondibili tracce della sofferenza. Le più belle canzoni d’amore, attentamente rivisitate con questa chiave di lettura, sono una lettera al gemello.
La sindrome del gemello, al di là delle proprie credenze, rappresenta obiettivamente una grande occasione, non solo per imparare a elaborare il lutto in merito a qualsiasi perdita, ma indica un percorso importante per imparare a portare nella giusta luce il proprio rapporto con la vita e con la morte. Due facce della stessa realtà. Non esiste l’una senza l’altra.
La sindrome accettata, vissuta, condivisa, nutrita, offre possibilità immense di evoluzione. Sapere, percepire, comprendere di non essere soli, di non essere mai stati soli, delinea un nuovo accordo fra noi e la vita. Si stipula un nuovo atto costitutivo e si affronta il divenire con la coscienza che la nostra intrinseca struttura biologica mai può essere totalmente isolata.
Cercare la gratificazione e sfuggire al dolore e alla disorganizzazione è la strategia più elementare di sopravvivenza ma, quando a questo dolore possiamo cambiare nome, ecco giungere inaspettate soluzioni nuove. Tutto ciò che fino a oggi veniva catalogato come relazione sfavorevole al benessere, tutto ciò che si manifestava con aberranti sensazioni specifiche di disfunzione e sofferenza, può trovare un contesto per integrarsi.
L’integrazione diviene così panacea: è lei stessa la cura e la terapia del nostro mal di esistere.
La sindrome diviene il contenitore, la coppa, nella quale poter tingere i nostri ricordi con un altro colore.
Trovi il libro IL MIO GEMELLO MAI NATO qui
Leggi anche MANGIARE PER DUE l’articolo che parla della Sindrome del gemello in ambito nutrizionale.
CATERINA CIVALLERO saggista e scrittrice
Esperta in nutrizione e psicogenealogia junghiana, come autrice ha all’attivo la pubblicazione di 17 libri: organizza corsi, seminari e sessioni individuali e di gruppo per lo sviluppo dell’autogestione consapevole.