Come ci si potrebbe aspettare da un testo sul tema del femminicidio e sul narcisismo patologico sono stata toccata dai racconti degli autori che hanno partecipato alla stesura del testo intitolato e promosso da Andrea Giostra, psicologo, criminologo, scrittore e direttore del giornale online MobMagazine.

Con grande piacere e profonda responsabilità accolgo l’invito di scrivere una recensione del libro. Due capitoli in particolare, un po’ per lo stile usato, un po’ per i contenuti, mi hanno colpita più degli altri: cito qui un passaggio trattato da Ilaria Cerioli che scrive: «…quando si è dotati di un feroce istinto verso il martirio, si indossa volentieri una croce di sofferenza mentre attendiamo la salvezza. Questa, badate bene, per qualcuno potrà avvenire solo grazie alle cure sadiche di un abile carnefice. Pertanto, non puoi aspirare alla catarsi, se prima non scendi all’Inferno: attraverso il massimo dolore, infatti, trovi redenzione». Sono affermazioni forti, ruvide e purtroppo fortemente veritiere. Esiste un identikit del narcisista patologico tanto quanto ne esiste uno analogo della potenziale vittima. Vittima e carnefice sono come una chiave e una serratura perfette che scattano all’unisono e sanno riconoscersi nel profondo, a prima vista.

L’allestimento della vetrina è stato realizzato, per la ricorrenza del 25 novembre, da Aurora Sbiroli Direttrice alle vendite del negozio Proposte in Via S. Martino 2 a Moncalieri (To).

Quando Francesca Viola Mazzoni si ispira alla spiegazione che Andrea Giostra offre del ragno assassino Hadronyche formidabilis, che costruisce la sua tela a imbuto, esattamente come il narcisista patologico, mi vengono i brividi al solo pensiero, e ricordo alcuni episodi della mia vita in cui stavo per essere inghiottita dal mio torturatore. Credo che esperienze pericolose siano capitate a molte donne della mia generazione che, per analoghe esperienze sociali, hanno vissuto un’adolescenza in cui germogliavano i prodromi di un carattere propenso al sacrificio in nome dell’amore.

L’autrice, nel suo brano intitolato Sfoderata, scrive: «Vi voglio svelare un segreto: la tela del ragno è più temibile se progettata attorno alla mosca studiandone i movimenti, i bisogni, le abitudini. Le fragilità soprattutto. Conoscerle in anticipo rende squalo persino il cefalo. Loro, i predatori, che siano ragni o squali, ti amano di un sentimento in ‘ente’. Perdutamente Sfacciatamente Irrimediabilmente. Rideva anche la ragazza dai folti capelli. Sarebbe stata la prossima genuflessa sugli scalini del patibolo ma non gliel’ho detto perché già mi credeva pazza. Il boia è un bravo commediante, l’ho capito in ritardo. L’odio, quello gliel’ho risparmiato ed è stata la mia vendetta. Perché ero emotiva, è vero. E mi ero macchiata della terribile colpa di un animo sentimentale. Ma la schiena era attraversata da un’invincibile anima di cemento armato. E tra le costole cresceva l’edera. Mi hai sottovalutata. Peccato».

Questo brano particolarmente evocativo mi fa tornare alla mente un favoloso film del 1988 con un altrettanto mirabile cast formato da John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman e Keanu Reeves. Si tratta di Le relazioni pericolose del regista Stephen Frears, una pellicola che vinse tre premi Oscar e che gli appassionati cinefili hanno rivisto più volte. In questo morboso intreccio, che si ispira al romanzo settecentesco del francese Pierre-Ambroise-François Choderlos De Laclos, emerge una carica cinica e narcisistica che avvelena l’animo di due ex amanti, la focosa Marchesa di Merteuil, vedova e apparentemente rispettabile, e il Visconte di Valmont, noto libertino che fa delle sue conquiste un punto di forza, come ci si aspetta da un vero narcisista. I due sono legati da una perversa amicizia nata sulle ceneri di una vecchia passione che ha marchiato a fuoco l’animo della marchesa rendendola ancor più spietata.

Ricevuta un’insanabile offesa da uno dei suoi amanti, monsieur De Gercourt, la vorace Marchesa di Mertueil decide di servirsi delle prestazioni libertine dell’amico Visconte per vendicarsi. De Gencourt sta per convolare a nozze con una giovane educanda appena uscita di convento, Cecile Valanges, interpretata da una giovanissima Michelle Pfeiffer, e la Marchesa (interpretata magistralmente da Glenn Close) propone a Valmont di sedurre la ragazza e spingerla a tradire e umiliare così il promesso sposo. Valmont, pretenzioso amante insaziabile, preferisce che le sue prede siano alla sua altezza e rivolge la sua attenzione alla fredda Presidentessa De Tourvel, donna di alto rango, distaccata e restia alle sue attenzioni. Questo atteggiamento stimola il suo Narciso profondo e lo spinge a far emergere le sue astuzie più segrete.

La Marchesa di Mertueil e Valmont si alleano e ferocemente ordiscono una trama fatale che inghiottirà le vittime designate, all’inizio, per gioco. La sete di rivalsa si fa implacabile e nella tela costruita per catturare le prede cadranno uno alla volta tutti i protagonisti. Di fronte a una storia così complessa verrebbe da pensare che certe cose accadano solo nei film ma, leggendo le testimonianze del libro Femminicidio e Narcisismo patologico di Andrea Giostra e Autori vari, ci accorgiamo che certe esperienze morbose sono all’ordine del giorno e si sviluppano sotto i nostri occhi.

Vittime e carnefici, chiavi e serrature, amanti e amati, che sperimentano inferni danteschi e torture disumane si dipanano fra vendette e passioni da cui si inizia a guarire solo implorando fortemente aiuto: questo è lo scenario a cui dobbiamo prepararci se vogliamo prendere veramente coscienza degli aspetti patologici della relazione tossica.

Ragion per cui per cui Femminicidio e Narcisismo patologico risulta essere un ottimo viatico che istruisce a 360 gradi sul territorio della sofferenza amorosa e ci insegna a proteggerci, difenderci, informarci, per scegliere di amare con coerenza e consapevolezza.

Così i personaggi dei racconti, come attori di un grande film, ci mostrano come gestire gli scivoloni amorosi che ci gettano nel baratro del disincanto. Petra, Mimmo e Valentina sono i vertici di un instabile triangolo amoroso destinato a far capitolare proprio la bella Petra, tanto fragile da credere che la presunzione l’avrebbe salvata dal pericolo di seguire le orme della sua famiglia anaffettiva e così forte da scegliere infine di abbandonare a terra la rabbia che la divorava da sempre. Elide e Giovanni che affrontano le sbarre della gabbia che li imprigiona. E poi Luce e Anna che difendono con le unghie e con i denti la loro dignità, Beatrice e Francesco che perdono violentemente un bambino destinato a non nascere, Giulia che scopre fin troppo presto le spire di un abbraccio amoroso destinato a cambiarle la vita per sempre, mentre Gaia con le sue rose insanguinate sceglie di ricordare e guardare il dolore in faccia (solo per citarne alcuni).

Questi racconti ci svelano come sia possibile incontrare l’amore per sé stessi. Attraverso una sana educazione all’amor proprio, tutti possono schivare le insidie di un partner narcisistico e, quando vediamo emergere in noi i tratti di una propensione alla dipendenza affettiva, possiamo fermarci a riflettere per cercare di comprendere quale sia il punto da cui tutto ha avuto inizio.

Le sezioni dedicate all’aspetto giuridico del problema e le soluzioni per salvaguardare la vittima di una relazione narcisistica sono fondamentali per offrire al lettore un quadro davvero completo del problema.

I professionisti che hanno collaborato al progetto riceveranno, insieme ad Andrea Giostra, il riconoscimento di poter aiutare senza compenso: questo rappresenta un grande onore per tutti loro. L’opera infatti è gratuita e scaricabile sul proprio dispositivo con un clic. Sarà determinante iniziare un tam-tam serrato per diffondere l’informazione portandola nelle scuole, nelle famiglie, presso le donne vittime inermi di questa piaga. Il compito del lettore diviene quindi decisivo. Condividere e coinvolgere, queste sono le due azioni necessarie a co-creare un comportamento affettivo sano e rispettoso.

Amare con equilibrio si può ma occorre partire dal proprio cuore.

Buona lettura, e buona condivisione: regalatelo alle persone che amate e coinvolgete le presidenze di scuole, associazioni ed enti con cui riuscite a mettervi in contatto. Diffondete inoltre il messaggio a radio, giornali, magazine e presso il vostro Comune di residenza.

Caterina Civallero

Caterina Civallero

Chi è Caterina Civallero? Scrittrice, saggista, editor, critico letterario.

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Caterina Civallero su Mobmagazine.it:

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Il libro

Andrea Giostra e AA. VV., Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e come prevenire relazioni pericolose, Independently published, dicembre 2023

Formato cartaceo:

https://amzn.eu/d/hukRtej

Formato Kindle:

https://amzn.eu/d/15qhYcr

LINK DELLA CARTELLA GOOGLE DRIVE “Femminicidio e Narcisismo Patologico”, DALLA QUALE SCARICARE GRATUITAMENTE IL PDF DEL SAGGIO CON CODICE ISBN REGISTRATO:

https://drive.google.com/drive/folders/198XV2HVPsgJjklPANR1TJMQmgn-7FKmk?usp=sharing

LINK DI GOOGLE BLOGSPOT DAL QUALE LEGGERE GRATUITAMENTE IN DIGITALE IL SAGGIO:

https://andreagiostrafilm.blogspot.com/2023/12/FemminicidioeNarcisismoPatologico.html

ALTRE RECENSIONI:

Su Arezzo Notizie:

“La lotta alla violenza di genere attraverso un libro-manuale scaricabile gratuitamente” | Recensione di Lucrezia Lombardo

https://www.arezzonotizie.it/blog/coltivarcultura/lotta-violenza-genere-libro-giostra.html

su Mobmagazine.it

“Barbara e Paolo: dal sogno all’incubo” tratto dal Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico…” | di Daniela Cavallini

https://mobmagazine.it/blog/2024/01/barbara-e-paolo-dal-sogno-allincubo-tratto-dal-saggio-femminicidio-e-narcisismo-patologico/

su Mobmagazine.it

Il saggio: “Femminicidio e Narcisismo Patologico” | Recensione di Maria Concetta Borgese

https://mobmagazine.it/blog/2024/01/femminicidio-e-narcisismo-patologico-recensione-di-maria-concetta-borgese/

su Fattialiani.it

Il saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico”: il maschio-dominante non accetta alcuna devianza dalle sue regole

https://www.fattitaliani.it/2023/12/il-saggio-femminicidio-e-narcisismo.html

su Mobmagazine.it

Il Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico” | Recensione di Maria Addamiano

https://mobmagazine.it/blog/2024/01/il-saggio-femminicidio-e-narcisismo-patologico-recensione-di-maria-addamiano/

su Fattialiani.it

Recensione del saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico” | di Maria Addamiano

https://www.fattitaliani.it/2024/01/difficile-riconoscere-il-narcisista.html