Di Caterina Civallero
Che dire… Ce l’abbiamo fatta.
In quaranta giorni abbiamo pubblicato un libro! C’è chi ci mette meno tempo ma noi eravamo in 11! Dieci donne e un coordinatore: si io.
Che emozione e quale gioia realizzare un progetto così ambizioso, c’è da restare senza parole, senza fiato…
Ringrazio Rosanna Fabbricatore che mi ha contattata alla fine di gennaio mentre stavo salendo sull’aereo per Mombasa (leggerete la storia completa nella prefazione del libro Donne e un filo di Seta, dal Social al Libro) chiedendomi suggerimenti rispetto al suo progetto editoriale: pubblicare i racconti di un gruppo di donne conosciute su Facebook: ambizioso pensai.
Amo le sfide e le grandi imprese per cui eccomi a far da madrina a dieci donne che hanno creduto fino in fondo di potercela fare: dal nord al sud, donne dai 28 ai 58 anni, con storie da raccontare così diverse fra loro da pensare che sarebbe stato impossibile poterle racchiudere in un’unica raccolta esordiscono con un capolavoro di fermezza, tenacia, coerenza.
Senza sottolineare la densità del periodo, che ognuno sul pianeta sta vivendo, abbiamo sperimentato, e dimostrato, che si può lavorare in gruppo senza uscire di casa.
Totalmente gestito in Smart Working il nostro progetto ha superato la clausura che tutti siamo stati invitati a osservare. Proprio per essere riuscite a superare tutti gli ostacoli imposti dalla distanza geografica, fisica, lavorando in uno stato emotivo molto delicato, cercando di difenderci dalla paura e dall’incertezza, siamo orgogliose di esserci riuscite.
A caldo molte di noi hanno manifestato le proprie emozioni: Laura Salierno autrice del capitolo intitolato La mia storia tra le righe ci spiega: “Quando Rosanna ha proposto l’idea del libro avevo già in mente tutta la storia. L’avevo abbozzata qualche mese prima, quasi a prevedere l’evento, avrei dovuto solo ampliarla e arricchirla di particolari, quei particolari impressi nella mia mente che dovevo in qualche modo ‘buttare fuori’. Giacevano lì da 4 anni, famelici, pronti a divorarmi perché io aspettavo il crollo, come mi disse la psicologa: sei stata forte per troppo tempo, prima o poi crollerai e questo potrebbe avvenire anche a distanza di anni. Aspettavo. Aspettavo. Ma eccomi qua, con la mia rivincita. Con l’adrenalina che sale, sale, sale! Felice di essermi svuotata e di aver trasmesso un messaggio positivo. Il tempo, la vita, le albe e ogni tramonto: non bisogna trascurare niente.
Uno dei miei sogni nel cassetto è qui, quasi fra le mie mani, come un bimbo appena nato. Avete mai pensato al profumo di un libro? A me piace tantissimo. Il profumo di carta misto con odore di stampa… è afrodisiaco.
Quel profumo sarà accompagnato dal mio nome, il mio dolore, la mia forza e la mia rinascita.
Una persona una volta mi disse: il primo passo per realizzare un sogno è crederci. La speranza non va chiusa in un cassetto insieme ai sogni. La speranza ha ali colorate e ha bisogno di volare libera. La speranza in questi giorni bui… tiriamola fuori dal cassetto insieme ai nostri sogni, osiamo, non dobbiamo aver paura di sbagliare. Speranza!
Ho scritto tutto di getto. Tutto quello che mi passava per la testa.
Andrà tutto bene con Un filo di Seta… voleremo.
Nulla è per caso”.
Ognuna delle dieci donne aveva nel cuore l’obiettivo e il desiderio di aprire il cassetto in cui sono custodite le nostre ambizioni più preziose e i nostri segreti. Il famoso architetto Renzo Piano sostiene: “Forse il segreto è non tenere i sogni nel cassetto. Bisogna usarli. Bisogna osarli” e poiché i sogni hanno bisogno di vivere Rita Rosta precisa: “Un sogno lo tieni lì nel cassetto e speri di tirarlo fuori prima o poi, per farlo crescere e respirare come con un bambino appena nato e quando succede un mare di emozioni e pianto ti riempiono il cuore. In un momento delicato come questo la speranza di farcela è la luce della vita. Forza e coraggio mi dico e lo dico per tutti!”.
Rita ha intitolato il suo capitolo Passione perché crede nella potenza del desiderio, e sa che con l’ardore tutto si può raggiungere.
Eleonora Barile, la più giovane delle autrici, la più dolce, che ha dovuto sopportare le nostre esigenze di donne adulte, alcune già madri e nonne, con la quale abbiamo interagito come se avesse la nostra stessa età, scrive: “Che dire… mentre leggevo i vari messaggi nella chat, che festeggiavano la notizia dell’uscita del nostro e-book, ero al settimo cielo come quelle bambine incredule di aver ottenuto la loro bambola preferita che ripetono mille volte alla mamma la domanda: “ma davvero è mia?!”. E si… È tutto vero e questo mi rende, in una situazione dove tutto si è fermato, energica, piena di vita e ancor di più fiera di me stessa.
Tutto questo mi permette di affermare che nella vita tutto è possibile e che lo spirito di condivisione è fonte di nascita.
Il nostro amore ha fatto nascere il nostro libro. Grazie di cuore a tutte Voi… per la possibilità che mi avete donato!”.
È meraviglioso assistere alla realizzazione di un progetto. D’altro canto so di aver accettato una grande responsabilità.
Come spiega la mia collega Maria Luisa Rossi nei nostri corsi dedicati alla Sindrome del Gemello alla Modalità Gemellare e alla Coerenza, il termine responsabilità per molti rappresenta un peso, un fatica: nulla di più errato. Responsabilità significa avere l’abilità di trovare il responso (Respons – Abilità) e in questo ruolo mi sono sentita a casa.
Condurre nel porto, al sicuro, su una nuova terra, dieci donne che hanno scelto di affidarsi a me con fiducia e rispetto mi ha offerto l’opportunità di dimostrare loro quanto fosse potente la forza di un gruppo.
Alcune persone so che hanno pensato che vedere andar d’accordo undici donne non sarebbe stato semplice. Uomini o donne cosa importa? Quando si fa parte di un gruppo di adulti, coerenti, motivati, e con un tesoro da proteggere o da raggiungere, tutto è possibile.
Per noi, è stato semplice perché abbiamo attinto alla nostra semplicità.
Romina Rizzo autrice del capitolo La mia energia afferma: “Io credo che tutte noi siamo riuscite ad arrivare a pubblicare spinte e unite da un unico cuore; le donne, si sa, in gruppo sono molto competitive e il primo sentimento che nasce, di solito, è la gelosia. Noi siamo riuscite a integrarci nell’Unità di cui tutti parlano.
Abbiamo usato una sola rete di connessione: l’Amore!”.
Un pensiero analogo spinge Eliana Cantaro che in Donne e un filo di Seta ha pubblicato il capitolo dal titolo Le scarpe di Eli a scrivere qualcosa che si percepisce conosce bene: ”Esistono donne, che ritengo intelligenti, capaci di cose grandiose: io le chiamo “donne complici” e le adoro. La loro complicità e la capacità di adattamento le rende speciali. Ad alcune glielo leggi subito negli occhi: sono quelle donne che hanno attraversato mille strade e le hanno superate tutte. Le donne capaci di donare ricchezza si riconoscono, quando il destino o il caso le fa incontrare si attraggono e si amano. Ecco perché siamo riuscite a creare un gruppo dove ognuna si è lasciata arricchire dalle altre”.
Sono felice e commossa mentre leggo le testimonianze che ci scambiamo a caldo mentre gustiamo la sensazione di aver pubblicato un libro. Da poche ore Donne e un filo di Seta è disponibile online per la prenotazione, in meno di cinque giorni sarà disponibile anche la versione cartacea e mentre ci inviamo immagini, messaggi vocali, e-mail per congratularci e ringraziarci ognuna di noi sperimenta quell’autentica incredulità che accompagna il raggiungimento di un grande traguardo.
Lo descrive bene Eleonora Barile: “Ancora non riesco a rendermi conto di quello che sta succedendo. Mi sono esposta al mondo, è una grande responsabilità. Avrò fatto tutto bene? Avrò fatto il meglio? Sono emozionata, un po’ spaventata ma euforica. Spero che il mondo tragga bellezza e beneficio da questo nostro progetto. Alla preoccupazione si unisce la felicità di essere riuscita a portare a termine tutto. È reale o sto sognando?”.
Il prossimo Corso di scrittura inizia il 4 Agosto 2020 dalle 20,30 alle 22,30 in tre lezioni (4-11-18): chiedi informazioni a caterinacivallero@gmail.com e clicca qui per conoscere il programma.
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